Domenica sono andata con alcuni amici a fare fotografie al Carnevale a Venezia.
La giornata era stupenda, dopo giorni di pioggia ininterrotta Venezia ci ha accolto con un sole splendente ed un cielo terso.
Arrivando presto la ressa cominciava a farsi vedere ma non così pressante da poter agevolmente ammirare l’architettura della città nei suoi angoli più nascosti.
Lungo il cammino verso piazza S. Marco ci siamo fatte dipingere il viso perché una maschera ci avrebbe impedito di poter usare agevolmente la macchina fotografica.
Tra calli e ponti un tripudio di colori e genti festanti in cerca di un’emozione da dare e da ricevere.
Che bella la folla festante che ride e si accalca ma con aria sognante ed io mi sono immersa in quella sensazione come un bimbo davanti ad pallone che vola nel cielo.
Con me c’erano degli amici che hanno la fotografia nel sangue che discutono con termini ridondanti ed io mi sono spesso chiesta “ma che ci fai?”….assaporo le loro parole come l’acqua in un fiume montano ma il mio occhio e il mio cuore faranno ciò che vorranno in barba a schemi, pose e istruzioni.
Attimi rubati in punta di piedi, sospiri raccolti in un fotogramma che discretamente vuole svelare.
La giornata era stupenda, dopo giorni di pioggia ininterrotta Venezia ci ha accolto con un sole splendente ed un cielo terso.
Arrivando presto la ressa cominciava a farsi vedere ma non così pressante da poter agevolmente ammirare l’architettura della città nei suoi angoli più nascosti.
Lungo il cammino verso piazza S. Marco ci siamo fatte dipingere il viso perché una maschera ci avrebbe impedito di poter usare agevolmente la macchina fotografica.
Tra calli e ponti un tripudio di colori e genti festanti in cerca di un’emozione da dare e da ricevere.
Che bella la folla festante che ride e si accalca ma con aria sognante ed io mi sono immersa in quella sensazione come un bimbo davanti ad pallone che vola nel cielo.
Con me c’erano degli amici che hanno la fotografia nel sangue che discutono con termini ridondanti ed io mi sono spesso chiesta “ma che ci fai?”….assaporo le loro parole come l’acqua in un fiume montano ma il mio occhio e il mio cuore faranno ciò che vorranno in barba a schemi, pose e istruzioni.
Attimi rubati in punta di piedi, sospiri raccolti in un fotogramma che discretamente vuole svelare.
Il mio occhio attraverso quel mirino è stato lieve come una piuma e per quelle ore nel nostro girovagare ha visto e registrato sensazioni ed emozioni come se il mio animo vibrasse con il loro.
Bellissime foto,
RispondiEliminacomlimenti!
Sono contenta che ti sei divertita!
RispondiEliminaChe belle foto!!!Anche io sono stata la carnevale un paio di anni fa e mi ero fatta fare i disegni sul viso..Sono bellissimi e in più ti fanno entrare ancora di più nell'aria del Carnevale!!
RispondiEliminaciao Roberta
RispondiEliminasono contenta che tu abbia trascorso una domenica diversa,in compagnia,nel pieno dei festeggiamenti,tra le maschere danzanti veneziane.Bellissime anche le tue foto,perchè naturali,senza artefatti...spontanee,come losei tu..
Baci LU
cara Roberta cosa mi fai venire in mente!!!! Sono andata a Venezia per il Carnevale nel lontano 1980, mi ero appena separata ed ero in compagnia di un gruppo di amici. E avevo la macchina fotografica solo per me, mio marito l'aveva lasciata a casa ed era la prima volta che la usavo solo io. Ho gustato il sapore della libertà e della creatività. E mi sono persa nella notte, trascinata via dalla folla ricordo una sensazione di leggerezza. E da quel momento ho iniziato la mia crescita "da sola". Grazie Caty2
RispondiEliminaBellissime foto.
RispondiEliminaQuando sono così naturali sono ancora più belle.
Ciao a presto.
E benvenuta a Venezia, anche se penso che, data la tua vicinnza che non sia la prima volta.
RispondiEliminaPurtroppo noi veneziani, della terraferma, non sentiamo il desiderio di andarci in questi giorni del carnevale, troppa gente, troppa confusione, io personalmente preferisco andarci nei periodi "morti" quando non ci sono troppi turisti, ma questo accade quasi mai, e la venezia che mi piace di più è quella più nascosta, quella meno in vista, quella mi riporta indietro con gli anni a quando ero ragazzina e ci andavo a scuola!
Ciao e a presto
Eh brava Robertina...che belle foto!
RispondiEliminaRimarranno come piacevole ricordo di quella giornata!
Un abbraccio,
Ale